UN ANGOLO DI CORTE

UN ANGOLO DI CORTE 31-05-2025

UN ANGOLO DI CORTE
di Roberto Merlino
Rubrica sulle novità in Corte Tripoli Cinematografica APS.

Corte Tripoli al Festival di Montecatini

Quella di quest’anno è stata una presenza veramente massiccia da parte di Corte Tripoli al Festival di Montecatini: la nostra delegazione era composta da ben 11 persone!

Oltre agli 8 Soci (Sergio Brunetti, Giovanni Campani, Marilena Checchi, Laura Fusi, Roberto Merlino, Stefano Pelleriti, Nicola Raffaetà e Marco Rosati) erano presenti 3 Simpatizzanti (Sabrina Cecchinelli, Giulia Martini e Antonio Neri).

CTC aveva 3 film in concorso: “Flavia Robalo” di Nicola Raffaetà, “Hansel+Gretel” di Marco Rosati e “Transizioni” di Roberto Merlino; oltre a “Babbo Natale Capitalista” di Stefano Pelleriti, proiettato fuori concorso.

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Nicola Raffaetà, Roberto Merlino e Marco Rosati

(foto Giulia Martini)

Corte Tripoli Cinematografica torna a casa con 3 Premi:

  • Roberto Merlino, assieme a Vivian Tullio, riceve il “Premio Fedeltà”, riconoscimento volto ad esaltare la militanza in FEDIC.
  • Marco Rosati riceve il Premio “Mica per tutti”, per recensioni di cortometraggi.
  • Corte Tripoli Cinematografica riceve un riconoscimento di 1.000 euro per essersi classificata 2.a nella speciale classifica che ogni anno premia i Cineclub FEDIC più virtuosi.

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Gianluca Castellini (Direttore Artistico del Festival), assieme a Vivian Tullio e Roberto Merlino (Foto Stefano Pelleriti)

C:\Users\Hp\Desktop\IMG-20250526-WA0002-01.jpeg Stefano Pelleriti con il presentatore del Festival e Lauro Crociani (Autore di Chianciano)

(Foto Marilena Checchi)

C:\Users\Hp\Desktop\IMG-20250526-WA0000-01.jpeg Sergio Brunetti con Maurizio Nichetti e Milena Vukotich (foto Marilena Checchi)

Da Vivian Tullio, neo Consigliera-FEDIC, riceviami e pubblichiamo:

Mi è dispiaciuto moltissimo che Hansel e Gretel di Marco Rosati non abbia ricevuto neanche un premio. È un film potente e disturbante, che ricalca perfettamente il tono cupo e spietato delle fiabe originali dei fratelli Grimm, ben lontane dalle versioni edulcorate disneyane a cui siamo abituati: cinico, crudele, profondamente drammatico.

La fotografia è curata e suggestiva, gioca sapientemente con luci e ombre, in modo da evocare un’atmosfera inquietante e fiabesca.

La recitazione, intensa e convincente, è asciutta, mai sopra le righe, e proprio per questo ancora più efficace.

Anche la colonna sonora è perfettamente calibrata: mai invadente, ma sempre presente nei momenti giusti, accompagna le immagini con forza, sottolineando la tensione e l’ambiguità dei personaggi.

Rosati costruisce un racconto essenziale e crudele, in cui il pericolo non arriva solo dalla strega, ma anche dalla figura materna, che in questo caso diventa ancora più spaventosa. Una madre che cerca in tutti i modi di disfarsi dei propri figli è un’immagine durissima, che ribalta il concetto stesso di protezione. È un ritorno alle origini delle fiabe che non offrivano soluzioni rassicuranti, ma mettevano in guardia. Un’opera lucida, dura, che avrebbe meritato maggiore attenzione. Rosati dimostra una mano sicura, una visione chiara e il coraggio di restituire alla fiaba la sua funzione originaria: inquietare, far riflettere e svelare le paure più profonde.

L’Albero di Putignano a Castelfiorentino

Nell’ambito di “Corti Circuito”, concorso per spettacoli teatrali di breve durata, la Compagnia “L’Albero di Putignano” si è esibita a Castelfiorentino assieme ad altri 5 gruppi, selezionati in varie località della Toscana. La piece, “Invito a cena con sorpresa”, è stata replicata per ben 13 volte nell’arco della giornata, a favore di gruppi diversificati di spettatori, interessati e partecipi. I tre interpreti, Roberta Catalani, Laura Fusi e Matteo Palmieri, sono stati molto bravi ed hanno ricevuto molti applausi e complimenti. La Giuria, evidentemente, non è stata dello stesso parere, perché non sono riusciti a rientrare tra i 3 gruppi premiati. A nostro avviso, però, avrebbero meritato il primo posto! Completavano il cast Maurizio Palmieri per l’allestimento e Roberto Merlino per la regia.

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Matteo Palmieri, Laura Fusi e Roberta Catalani in scena

(Foto Antonio Neri)

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